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filoteo Bisogna, Albertin mio, che uno che si propo-
ne a defendere una conclusione, prima (se non è al
tutto pazzo) abbia essaminate le contrarie raggioni:
come sciocco sarrebe un soldato che prendesse assun-
to de difendere una rocca, senza aver considerato le
circonstanze e luoghi onde quella può essere assalita.
Le raggioni che voi apportate (se pur son raggioni)
sono assai communi e repetite più volte da molti. Alle
quali tutte sarà efficacissimamente risposto, solo con
aver considerato il fondamento di quelle da un canto,
e dall altro il modo della nostra asserzione. L uno e
l altro vi sarà chiaro per l ordine che terrò nel rispon-
dere; il quale consisterà in breve paroli: perché se al-
tro bisognarà dire et esplicare, io vi lasciarò al pensie-
ro di Elpino, il quale vi replicarà quello che ha udito
da me.
albertino Fate prima che io mi accorga che ciò possa
essere con qualche frutto, e non senza satisfazzione
d un che desidera sapere: che certo non mi rincre-
scerà d udir prima voi, e poi lui.
filoteo A gli uomini savii e giudiciosi, tra quali vi
connumero, basta sol mostrare il loco della considera-
zione; per che da per essi medesimi poi profondano
sul giudicio de gli mezzi per quali si discende all una e
l altra contradittoria o contraria posizione. Quanto al
primo dubio dumque diciamo che tutta quella machi-
na va per terra, posto che non sono quelle distinzioni
di orbi e cieli, e che gli astri in questo spacio inmenso
etereo si muoveno da principio intrinseco e circa il
proprio centro e circa qualch altro mezzo. Non è pri-
mo mobile che rapisca realmente tanti corpi circa
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Letteratura italiana Einaudi
Giordano Bruno - De l infinito, universo e mondi
questo mezzo; ma più presto questo uno globo causa
l apparenza di cotal rapto: e le raggioni di questo ve le
dirà Elpino.
albertino Le udirò volentiera.
filoteo Quando udirete e concepirete che quel dire è
contra natura, e questo è secondo ogni raggione, senso
e natural verificazione, non direte oltre essere una
margine, uno ultimo del corpo e moto dell universo; e
che non è che una vana fantasia l esistimare che sia tal
primo mobile, tal cielo supremo e continente: più to-
sto che un seno generale, in cui non altrimente subsi-
dano gli altri mondi che questo globo terreste in que-
sto spacio dove vien circondato da questo aria, senza
che sia inchiodato et affisso in qualch altro corpo et
abbia altra base ch il proprio centro. E se si vedrà che
questo non si può provare d altra condizione e natura,
per non mostrar altri accidenti da quei che mostrano
gli astri circonstanti, non deve esser stimato più tosto
lui in mezzo dell universo che ciascuno di quelli, e lui
più tosto fisso che quelli, e lui più tosto apparir esser
circuito da quelli che quelli da lui: onde al fine con-
chiudendosi tale indifferenza di natura, si conchiuda
la vanità de gli orbi deferenti, la virtù dell anima mo-
trice e natura interna essagitatrice di questi globi, la
indifferenza de l ampio spacio dell universo, la irrazio-
nalità della margine e figura esterna di quello.
albertino Cose in vero che non repugnano alla natu-
ra, possono aver maggior convenienza; ma son de dif-
ficilissima prova, e richiedono grandissimo ingegno
per estricarse dal contrario senso e raggioni.
filoteo Trovato che sarà il capo, facilissimamente si
sbrogliarà tutto l intrico; perché la difficultà procede
da un modo e da uno inconveniente supposto: e que-
sto è la gravità della terra, la immobilità di quella, la
posizione del primo mobile, con altri sette, otto o no-
ve o più: nelli quali sono piantati, ingravati, inpiastra-
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ti, inchiodati, annodati, incollati, sculpiti o depinti gli
astri; e non residenti in un medesimo spacio con que-
sto astro, che è la terra nominata da noi; la quale udi-
rete non essere di regione, di figura, di natura più né
meno elementare che tutti gli altri, meno mobile da
principio intrinseco che ciascuno di quegli altri ani-
manti divini.
albertino Certo, entrato che mi sarà nel capo questo
pensiero, facilmente succederanno gli altri tutti che
voi mi proponete: arrete insieme insieme tolte le radi-
ci d una, e piantate quelle d un altra filosofia.
filoteo Cossì dispreggiarete per raggione oltre pren-
dere quel senso comune, con cui volgarmente si dice
un sommo orizonte, altissimo e nobilissimo, confine
alle sustanze divine inmobili e motrici di questi finiti
orbi; ma confessarete almeno essere equalmente cre-
dibile che cossì come questa terra è un animale mobi-
le e convertibile da principio intrinseco, sieno quelli
altri tutti medesimamente: e non mobili secondo il
moto e delazione d un corpo, che non ha tenacità né
resistenza alcuna, più raro e più sottile che esser pos-
sa questa aria in cui spiramo. Considerarete questo
dire consistere in pura fantasia, e non potersi dimo-
strare al senso; et il nostro essere secondo ogni regola-
to senso e ben fondata raggione. Affirmarete non es-
sere più verisimile che le sfere imaginate di concava e
convessa superficie sieno mosse, e seco amenino le
stelle, che vero e conforme al nostro intelletto e con-
venienza naturale che, senza temere di cascare infini-
to al basso o montare ad alto (atteso che nell immen-
so spacio non è differenza di alto, basso, destro,
sinistro, avanti et addietro), gli uni circa e verso gli al-
tri facciano gli lor circoli, per la raggione della lor vita
e consistenza nel modo che udirete nel suo loco. Ve-
drete come estra questa imaginata circonferenza di
cielo possa essere corpo semplice o composto, mobile
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Giordano Bruno - De l infinito, universo e mondi
di moto retto; perché, come di moto retto si muoveno
le parti di questo globo, cossì possono muoversi le
parti de gli altri e niente meno: perché non è fatto e
composto d altro questo che gli altri circa questo e
circa gli altri, non appare meno questo aggirarsi circa
gli altri, che gli altri circa questo.
albertino Ora più che mai mi accorgo che picciolissi-
mo errore nel principio, causa massima differenza e
discrime de errore in fine; uno e semplice inconve-
niente a poco a poco se moltiplica ramificandosi in
infiniti altri, come da picciola radice machine grandi e
rami innumerabili. Per mia vita, Filoteo, io son molto
bramoso che questo che mi proponi, da te mi vegna
provato, e da quel che lo stimo degno e verisimile, mi
sia aperto come vero.
filoteo Farrò quanto mi permetterà l occasion del
tempo rimettendo molte cose al vostro giudicio, le
quali sin ora non per incapacità ma per inadvertenza
vi sono state occolte.
albertino Dite pur per modo di articolo e di conclu-
sione il tutto, perché so che prima che voi entraste in
questo parere, avete possuto molto bene essaminare
le forze del contrario; essendo che son certo che non
meno a voi che a me sono aperti gli secreti della filo-
sofia commune. Seguitate.
filoteo Non bisogna dumque cercare se estra il cielo [ Pobierz całość w formacie PDF ]
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